Decreto Rilancio – ART 121 Cessione del credito d’imposta: presentati 109 emendamenti!

La cessione del credito d’imposta è il nodo fondamentale per far decollare gli interventi di riqualificazione del vetusto patrimonio immobiliare italiano: se i meccanismi per apportare liquidità alle imprese non garantiranno una sufficiente velocità i super bonus introdotti dal Decreto Rilancio partiranno in grande ritardo, potranno essere utilizzati solo in minima parte, e soprattutto non daranno quell’impulso schock necessario per far ripartire l’economia del paese.

Non basta stanziare degli investimenti sulla carta, se davvero vogliamo farli prima partire e poi decollare, i principi della fisica ci insegnano che ci vuole il piede sull’acceleratore subito e per il tempo sufficiente per raggiungere la velocità necessaria…….
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Di questo ne sono ben consapevoli alla V Commissione Bilancio tanto che diversi emendamenti in tal senso sono stati presentati proprio da alcuni parlamentari che la compongono.

Vediamo quindi quali sono quelli più significativi con l’obiettivo di accelerare la liquidità alle imprese per gli interventi ECO e SISMA BONUS.

  • Estensione dei super bonus al 2022.
  • Immediata disponibilità al fornitore del credito d’imposta ceduto dal beneficiario anche solo sulla base dei SAL.
  • Consentire l’invio della Comunicazione della cessione del credito all’ Agenzia delle Entrate con cadenza mensile in luogo di quella annuale.
  • Possibilità di aderire alle decisioni assembleari anche con la firma elettronica.
  • La facoltà di cedere ad altri soggetti il credito d’imposta derivante dagli interventi Eco Sisma bonus anche ai fornitori che ne detengono la titolarità per aver effettuato tali lavori prima del 2020.
  • Possibilità di trasformare il credito d’imposta in Titoli di Stato non nominativi, senza interesse e senza scadenza.